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Lunedì, 06 Ottobre 2014 10:14

Incentivi alle imprese, meglio se automatici

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Nella programmazione economica regionale 2014/2020 proviamo a non ripetere gli errori del passato e a mettere in campo strumenti semplici, efficaci, veloci e utili da subito per le aziende

 

 

Nel giugno scorso, con le delibere n. 203 e 206, la Regione Campania ha approvato i piani di intervento dei Consorzi Agrofuturo e Packaging Salerno (CPS), sull’avviso dei Contratti di Programma della L.R. n. 12/2007, avviando così la fase finale del processo di negoziazione per l’erogazione dei contributi.


Tale fase, se per CPS può dirsi conclusa da poche settimane con la pubblicazione sul BURC del decreto per il cofinanziamento regionale, per gli imprenditori di Agrofuturo non lo è ancora anche se l’attesa sta per finire perché quest’ottobre dovrà esserci finalmente la firma del Contratto.


Il lungo tempo intercorso tra lo start della richiesta di agevolazione – 2008 - e la concessione del contributo – 2014 – ci induce a fare qualche amara riflessione e qualche altra, speriamo positiva, proposta sugli strumenti di sostegno pubblico che la Regione Campania mette a disposizione delle imprese a valere su fondi comunitari.
La considerazione specifica qui si riferisce ai Contratti di Programma che, prevedendo un rapporto di tipo contrattuale tra amministrazione pubblica e soggetti privati in una logica negoziale, offrono un canale privilegiato di aiuti per attrarre nelle aree depresse del Paese, e al Sud in particolare, rilevanti programmi di investimento.
Questo in teoria, perché la pratica fotografa una realtà diversa, fatta di attese estenuanti, lunghi anni in cui questi programmi sono condizionati dai ritardi dei provvedimenti attuativi o dalla difficoltà di assicurare le dovute risorse. Il passaggio dall’approvazione allo stanziamento dei soldi, e quindi alla possibilità concreta di avviare l’investimento, è spesso tortuoso. Una corsa lenta e a ostacoli.


Come accaduto ai due citati Consorzi.
A prescindere dai tempi della burocrazia, le aziende dei due Consorzi però non sono di certo rimaste ferme in quei sei anni di attesa. Anzi, credendo nel loro investimento hanno provveduto a portarlo avanti comunque e da sole, anticipando risorse economiche.
Se tutto questo è vero, nella prossima programmazione economica regionale 2014/2020 proviamo a non ripetere gli errori del passato e a mettere in campo strumenti semplici, efficaci, veloci e utili da subito per le imprese.


Capiamo quali misure di aiuto alle imprese hanno avuto concretamente successo, risultando quindi efficaci rispetto agli obiettivi prefissati. Se una strategia utile per il manifatturiero sono gli investimenti, dato che le risorse pubbliche disponibili si sono notevolmente ridotte, spendiamo bene e presto questi soldi.


Ci auspichiamo quindi – e qui veniamo alla proposta - che tra gli strumenti possibili sia data ampia e massiccia preferenza, se non esclusiva, al credito di imposta per Investimenti e a quello per la Ricerca, privilegiando così la logica dell’automatismo piuttosto che quella della negoziazione e non escludendo alcun settore.
Sarebbero certi i tempi, le risorse e le ricadute immediate.


Va da sé che se l’azienda riesce a fare investimenti - qualunque sia l’agevolazione concessa - ne beneficeranno anche i livelli di occupazione e innovazione.
Se è sullo sviluppo e sulla crescita delle pmi che è necessario scommettere, metodi e tempi allora devono cambiare e la politica non deve solo con velocità promettere, ma con certezza e rapidità risolvere.

Mauro Maccauro

Presidente Confindustria Salerno - Associazione degli Industriali della Provincia di Salerno