Riflessioni e commenti, non solo in stile confindustriale, 
per ragionare insieme su scelte e politiche da condividere e migliorare

Venerdì, 05 Dicembre 2014 12:04

Al lavoro! Riaccendiamo le luci sull’economia reale

Scritto da 

Per tornare a crescere, l’industria ha bisogno di piani strategici di medio lungo periodo, declinati a tutti i livelli territoriali, che creino condizioni favorevoli, eliminando inefficienze e distorsioni di un sistema Paese attualmente da peso minimo. Va poi rinsaldata l’unità tra l’impresa e il lavoro, riaffermandola come valore da difendere

Questi che viviamo sono anni di lavoro arduo per il nostro tessuto produttivo, messo a dura prova da una crisi che non demorde ancora. Faticano le grandi imprese, danno prove di strenua resistenza le medie, arrancano quelle piccole. L’industria italiana, insomma, pare essersi ammalata e gravemente. Le cause sono tante e, se individuarle potrebbe sembrare facile perché in gran parte sono note, trovare i rimedi giusti è operazione molto complessa.

 

Proprio delle cure possibili lo scorso 25 novembre al Teatro Verdi abbiamo voluto dibattere durante la nostra Assemblea Pubblica, alla presenza di competenti relatori. Come Confindustria Salerno abbiamo provato a ragionare su di una duplice terapia: da un lato politiche industriali che rimettano al centro la fabbrica, dall’altro una fabbrica che riprende vita e forza anche grazie a piccole e grandi metamorfosi positive interne, attuate insieme da imprenditori e lavoratori.

 

Nel nostro territorio, storiche realtà industriali di anno in anno sono sparite senza che queste perdite di valore fossero compensate dall’arrivo di nuovi investimenti produttivi. Bene, anzi male. Non ci stiamo ad assistere a questo impoverimento non solo economico, senza provare a trovare soluzioni di contrasto efficaci.

 

Abbiamo voluto perciò dire la nostra ai decisori nazionali e territoriali su come sia possibile sostenere l’industria, contenendo l'asfissiante pressione fiscale, la bolletta energetica ancora troppo cara, riducendo i troppi obblighi della regolamentazione ambientale, tornando al contempo a investire. Eccetto il credito di imposta per R&S, che va però più solidamente finanziato e migliorato nel metodo, sono esigui i fondi per favorire gli investimenti e del tutto assenti quelli tesi al rinnovo degli apparati produttivi, così come quelli per sostenere la patrimonializzazione, la crescita dimensionale delle imprese e l’internazionalizzazione. Senza questi investimenti non si riannoda la fiducia che ci occorre per rialzare la testa.

 

Oltre al sostegno alla manifattura, bisogna intervenire seriamente anche sul versante mercato del lavoro e produzione. Il presupposto è uno, per noi inconfutabile: il lavoro vero lo creano le imprese e non le sole mutate regole. Occorre però costruire una nuova cultura del lavoro.

 

Questo il nostro credo. Le idee e le proposte che abbiamo fermato su carta nel documento “Dentro la fabbrica”, presentato in Assemblea, vogliono essere il nostro convinto contributo.

 

Entrando nel vivo del tema, riteniamo che debba essere sostenuto il percorso di consolidamento del ruolo della contrattazione aziendale, in particolare di quella legata all’aumento della produttività, capace di creare maggior valore alle imprese da ridistribuire ai lavoratori, attraverso elementi sia retributivi in senso stretto, sia di “welfare”. La strada è tracciata e passa per una rappresentanza forte e autorevole perché un sistema di relazioni strutturato e fondato su rapporti di cooperazione è uno degli strumenti più idonei a proteggere e rafforzare le realtà produttive esistenti e a incoraggiare nuovi investimenti. Le Relazioni Industriali devono rappresentare un fattore di competitività.

 

Rivolgiamo queste nostre riflessioni a tutti gli stakeholders che hanno a cuore un interesse condiviso su tutti: la tutela dell’economia del territorio. Non rinunciamo, nel tentativo di difendere un fortino ormai quasi vuoto, a migliorare il valore per tutti, perché imprese e lavoratori non si trovino fuori mercato già oggi, non domani.

 

Mauro Maccauro

Presidente Confindustria Salerno - Associazione degli Industriali della Provincia di Salerno